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Immagine del redattoreGianluc

Il primo impatto con il Marocco

Settimana 1 - da Tangier a Fes


La nostra prima settimana in Marocco è andata. Sapevamo che ci sarebbe voluto un po' di tempo per adattarsi alla cultura marocchina e assimilare tutti i nuovi impulsi che un’esperienza del genere porta con sè.  In questa prima settimana ci sembra infatti di aver già vissuto mille esperienze e imparato molto. Da un lato abbiamo cercato di prendercela comoda e di affrontare le cose con calma, dall'altro, data la loro posizione geografica, ci siamo trovati a visitare due delle città più popolari e frequentate del Marocco, Chefchaouen e Fes. 


Giorno per giorno abbiamo riassunto la nostra prima settimana tramite un breve diario, per ricordare i punti salienti e raccogliere le nostre impressioni.


Giorno 1 - Un primo giorno impegnativo 

Algeciras > Oued Laou


Dopo una lunga giornata, iniziata in Spagna con sveglia all’alba per raggiungere Algeciras e prendere il traghetto, siamo arrivati in Marocco poco dopo pranzo. I controlli alla frontiera sono stati più rapidi del previsto, soprattutto se paragonato a quanto avevamo sentito da altri viaggiatori. Così nel primo pomeriggio ci siamo trovati a percorrere i nostri primi chilometri sulle strade marocchine. Il primo impatto è stato forte. Non ci aspettavamo ad esempio di trovare così tante persone in strada, apparentemente senza uno scopo preciso. Tuttavia, già dai primi chilometri mentre ci dirigevamo verso il nostro primo stop a Oued Laou, abbiamo potuto scorgere un assaggio del calore marocchino. Parecchie delle persone in strada ci hanno da subito rivolto i primi sorrisi e saluti calorosi, che abbiamo ricambiato con piacere e un pizzico di timidezza.


La nostra prima vera conversazione in terra africana non è stata proprio come ce l'eravamo immaginata. Mentre cercavamo la fattoria di Abdou a Oued Laou, sul cui terreno avevamo programmato di passare la notte, ci siamo fermati davanti al cancello di un vicino. L'uomo che è uscito ci ha prontamente invitato ad andarcene con aria minacciosa, affermando che Abdou non fosse il legittimo proprietario della terra in cui viveva e non fosse cosi autorizzato a ospitarvi camper. Chiaramente avevano dei precedenti, dei quali non potevamo essere al corrente, ma ci siamo comunque sorbiti la sfuriata. :)


Oued Laou e le sue barche dei pescatori

Un pizzico intimoriti, abbiamo comunque proseguito per trovare Abdou, la cui accoglienza è stata calorosa e amichevole. Abbiamo trascorso una notte piacevole e molto tranquilla nella sua terra, sentendoci al sicuro e svegliandoci con una bella vista sull'oceano, mentre i pescatori del posto preparavano le loro barche blu.


La fattoria di Abdou è molto rustica, ma fa assolutamente il suo dovere. Ha un piccolo bagno alla turca e con l'acqua del pozzo, recuperata tramite corda e secchiello, ci siamo potuti rinfrescare e sciacquare il viso prima di partire. Tutto il necessario, per 40 dirham (DH) a notte, meno di 4 EUR.


Curiosità del giorno Siamo rimasti sorpresi nel vedere controlli di polizia quasi ad ogni rotonda o ingresso di un paese. A quanto pare hanno aumentato il numero di controlli durante il Covid e li hanno mantenuti da allora. Fino ad ora non siamo mai stati fermati e abbiamo sentito che fanno solo controlli di base. Raramente fermano i turisti.


Giorno 2 - La nostra prima camminata in montagna 

Oued Laou - Cascate di Akchour - Chefchaouen


Dopo il risveglio nella fattoria di Abdou, e una prima notte tutto sommato rigenerante, ci sentiamo pronti a proseguire. Ci siamo diretti verso le cascate di Akchour, per la nostra prima camminata in montagna. Il percorso di 8 km è stato interessante e sorprendentemente tranquillo. Sui nostri passi abbiamo incontrato qualche scimmia, alcuni cani randagi purtroppo immancabili in Marocco, e qualche turista sulla via del ritorno. Abbiamo terminato la nostra escursione bevendo un succo d'arancia fresco vicino all’inizio del sentiero, pronti a dirigerci verso la nostra prima città, più precisamente verso il campeggio di Chefchaouen. Nei pressi del parcheggio due turisti francesi ci hanno chiesto dove fossimo diretti e se volessimo condividere un taxi per Chefchaouen.


Dato che eravamo anche noi diretti lì, abbiamo deciso di dare loro un passaggio, contenti di poterci fare una bella chiacchierata durante il tragitto. Arrivando al parcheggio abbiamo incontrato due curiosi bambini marocchini, che osservavano rispettosamente noi e il nostro furgone. Nessuno dei due parlava francese, ma mi sono intrattenuto lo stesso con il ragazzino che teneva in mano un pallone da calcio e indossava la maglia del Barcellona. La nostra conversazione? Abbiamo elencato tutti i migliori giocatori di calcio, da Messi a Cristiano Ronaldo, da Lewandowski a Mbappe. Dopo un grande sorriso reciproco ci siamo messi in viaggio verso Chefchaouen. Abbiamo trascorso una serata tranquilla in campeggio, accendendo un fuocherello e mangiando una sorta di pizza a forma di ciambella cotta nel nostro forno Omnia. Il giorno seguente avremmo visitato la nostra prima Medina.


Curiosità del giorno In molti bagni in Marocco ("alla turca”), c'è un piccolo rubinetto che esce dal muro e un secchio di plastica sul pavimento. Per tirare lo sciacquone, basta riempire il secchio e gettare l'acqua nel water. Forse è da lì che nasce l’espressione “tirare l’acqua”. :)


Giorno 3 - La nostra prima Medina (blu)  

Chefchaouen


Ci siamo alzati abbastanza presto (da quando siamo arrivati in Marocco abbiamo faticato abbastanza ad alzarci all’alba) per prepararci a visitare la Medina della città blu di Chefchaouen. Nonostante sia un luogo piuttosto turistico e alcuni venditori fossero piuttosto insistenti, ci siamo goduti la giornata alla scoperta della “perla blu". Abbiamo iniziato a girovagare per i vicoli stretti ammirando gli edifici pittoreschi e le facciate blu, mentre i mercanti cominciavano ad allestire i loro negozi e le loro bancarelle. Per pranzo abbiamo assaggiato la nostra prima Tajine e un couscous di verdure in un ristorante locale. Da bere un tè alla menta marocchino. Il tutto a un prezzo onesto. Sulla via del ritorno al campeggio, ci siamo fermati a comprare una SIM con dati internet illimitati (anche se lenti) per circa 19 euro e abbiamo preso tre pomodori e qualche mandarino per meno di 1 euro al Souk, il mercato locale.



Abbiamo concluso la giornata bevendoci una birra intorno al fuoco con Lea e Alex di @linasreisen. Ci eravamo trovati nello stesso parcheggio vicino a Tarifa, in Spagna, un paio di settimane prima, ma non avevamo avuto modo di conoscerci. Abbiamo trascorso una bella serata e siamo sicuri che li incontreremo di nuovo sulla nostra strada, in Marocco o in Europa.  


Curiosità del giorno Il gasolio in Marocco non è molto più economico che in Spagna. Attualmente costa circa 1,2 euro/lt.


Giorno 4 - Soggiorno presso una famiglia marocchina

Chefchaouen > Jabryène


Abbiamo lasciato il campeggio di Chefchaouen sotto la pioggia, diretti al piccolo bar di Foued sulla strada per Fes, la seconda Medina che avremmo visitato. È stato il primo giorno in cui abbiamo potuto sperimentare per davvero la calda accoglienza di una famiglia marocchina. Quando siamo arrivati a "La Ferme de Olivier", siamo stati accolti da un sorridente Foued, dai suoi due figli e da sua moglie, che si è rivelata un'ottima cuoca. 




Abbiamo parcheggiato il nostro furgone dietro il bar, nel fango, accanto a delle galline, qualche gallo, un asino e i soliti cani randagi. Abbiamo condiviso il posto con un paio di altri furgoni francesi e belgi, anch'essi parcheggiati nel pantano. Al nostro arrivo Foued ci ha accolto con un buon tè alla menta, il più buono assaggiato finora. Per cena abbiamo ordinato due Tajine vegetariane. La cena è stata deliziosa e la gentilezza dell'intera famiglia impagabile.


Nonostante le manie di protagonismo del gallo accanto al nostro van per quasi tutta la notte, abbiamo dormito bene e la mattina dopo abbiamo fatto colazione con un’omelette fresca e pane e marmellata.


Curiosità del giorno Le galline dormono spesso sugli alberi, per proteggersi dai predatori. Da Foued abbiamo parcheggiato accanto all'albero con circa 10 galline sopra le nostre teste mentre dormivamo.


Giorno 5 - Il nostro primo caffè a bordo strada 

Jabryène > Fes


Dopo la colazione, abbiamo pagato il conto (150 DH) e abbiamo trascorso gran parte di una giornata soleggiata guidando verso sud e avvicinandoci lentamente a Fes. Lungo la strada, ci siamo fermati a visitare Volubilis, il più grande sito archeologico con rovine romane in Marocco. Anche se di solito ci sentiamo più a nostro agio nella natura e nei luoghi selvaggi, questa visita ne è valsa la pena. È stato incredibile vedere fino a dove è arrivato l'Impero Romano. Fondata nel III secolo a.C., Volubilis era ritenuta la capitale del Regno di Mauretania e solo nel I secolo d.C. divenne un importante avamposto dell'Impero romano, dove si stima vivessero circa 20.000 persone.



Dopo un pomeriggio ricco di ispirazione, ammirando la bellezza dei mosaici e passeggiando tra le rovine, ci siamo diretti a Fes , dove abbiamo fatto il check-in nel campeggio più costoso trovato finora. Prima di arrivare a destinazione ci siamo fermati a provare il nostro primo caffè a bordo strada: un'esperienza interessante, che ripeteremo più volte durante il nostro soggiorno in Marocco. 


Curiosità del giorno In Marocco si trovano spesso auto sul ciglio della strada con una vera e propria macchina da caffè per baristi nel bagagliaio. La macchina può essere alimentata da un generatore a propano e il caffè è ottimo. Costa circa 5 DH, meno di 0,50 euro. Abbiamo anche preso due millefoglie e ci hanno regalato una banana.


Giorno 6 - Giornata pioggiosa al campeggio di Fes

Fes


Ci siamo presi una giornata di riposo in campeggio a causa della pioggia battente e della chiusura della maggior parte dei negozi nella Medina di Fes. Il venerdì è un giorno sacro in Marocco, simile alla domenica per noi cristiani/Europei. Ne abbiamo quindi approfittato per lavorare un po' e verso sera ci siamo diretti al supermercato Marjane per comprare acqua e alcuni prodotti di base. Nonostante avessimo acquistato solo poche cose e il tentativo di fare attenzione ai prezzi, abbiamo finito per spendere più di 400 DH, circa 40 euro. Un deodorante, ad esempio, ci è costato più di 4 euro, lo stesso vale per una confezione di quinoa. Sulla via del ritorno ci siamo fermati per un altro caffè sul ciglio della strada, prima di cenare in van e prepararci mentalmente ad una grande giornata nel caos della Medina di Fes.


Curiosità del giorno I supermercati possono essere molto cari in Marocco rispetto al resto. Abbiamo riscontrato che molti prodotti (importati) costano almeno quanto quelli di alcuni supermercati europei. Per questo motivo conviene utilizzare i supermercati solo quando se ne ha davvero bisogno. Per il resto meglio prediligere i souk (mercati) per la frutta e la verdura e i mini market per il resto.


Giorno 7 - Il caos di Fes

Fes


Questa è stata una giornata lunga e stremante tra le vie di Fes, che richiede un paio di paragrafi in più rispetto agli altri giorni per cercare di esprimere a parole tutte le emozioni e le sensazioni provate. 

La mattina è iniziata cercando di prendere il nostro primo petit taxi (rosso) dal campeggio a Fes el Bali, la Medina di Fes. Dopo i primi due tentativi non andati a buon fine (gli autisti si rifiutavano di usare il tassametro e pretendevano un prezzo troppo alto), siamo finalmente saliti sul taxi di Ahmed, che ci ha portato in città per 25 DH. È stato sicuramente uno degli highlights sedere senza cintura di fianco ad Ahmed ed ammirarlo destreggiarsi con maestria tra il traffico di Fes nella sua Renault Clio scassata. Grazie alla sua cordialità, al suo sorriso e al prezzo corretto, si è guadagnato 5 DH di mancia. Usciti dal taxi, ci siamo addentrati subito nel caos della Medina, scoprendo strade affollate, piene di odori, sapori e mille impressioni difficili da descrivere. I mercanti si apprestavano a montare i loro negozi e le loro bancarelle, mentre i passanti, così come gli asini e i motorini, si affrettavano in maniera ordinatamente caotica nei vicoli stretti. Ci siamo poi goduti un tè in Place Seffarine, osservando gli operai metallurgici all’opera nel frastuono. Per pranzo abbiamo scelto un piccolo locale sulla strada principale della Medina: ottimo. Nel mezzo non poteva mancare una visita alla concerie, dove gli uomini lavorano a mano le pelli animali, immergendole in grandi tini colmi di sterco di piccione e urina di vacca tra le altre cose. Abbiamo osservato questo spettacolo che coinvolge tutti i sensi dalla terrazza del negozio N.10. All’entrata vengono distribuiti rametti di menta, da posizionare sotto il naso per combattere i cattivi odori provenienti dal basso.



Dopo aver pranzato, ho deciso spontaneamente che era giunto il momento di tagliarmi capelli e barba. Non necessariamente perché sentivo di aver bisogno di una spuntatina (Joy sì), ma perché ero incuriosito dall'esperienza di provare un barbiere marocchino nella Medina più grande e antica al mondo. Ne è valsa la pena! Siamo entrati nel negozio di Momo e siamo stati accolti da un giovanotto gentile e sorridente. Nell'attesa che arrivasse il mio turno, ho potuto seguire, insieme alle altre persone presenti nel negozio, clienti e parrucchiere compresi, la partita in diretta tra Algeria e Burkina Faso, trasmessa in streaming sul telefono di Momo. Arrivato il mio turno, dopo quasi un'ora di lavoro meticoloso e tecniche che non avevo mai visto prima, posso dirmi soddisfatto del risultato. Momo lavora con grande attenzione ai dettagli, passione e amore per ciò che fa, e lo fa per un prezzo equo. Shukran Momo! 


Prima di dirigerci verso la vicina collina per ammirare Fes el-Bali da una prospettiva diversa, mentre il sole era pronto a tramontare, siamo riusciti a perderci un altro paio di volte nella confusione della Medina. Con i mercanti ancora impegnati a persuadere la folla con una tecnica o con l’altra a comprare qualcosa, alcuni ragazzi locali cercavano di farci credere in modo fuorviante che certi vicoli fossero chiusi (probabilmente per poterci accompagnare da qualche altra parte, in cambio di una mancia), rendendo la nostra navigazione tra le strette vie ancora più complicata. Alla fine siamo riusciti a trovare l'uscita e siamo tornati al campeggio in taxi, esausti e sopraffatti, ma positivamente stupiti dallo spettacolo a cui avevamo assistito. Un’esperienza unica e affascinante, sicuramente da provare almeno una volta e che ricorderemo sempre con piacere.


Curiosità del giorno Non tutti i bar hanno la toilette a Fes. Può infatti capitare di andare a mangiare in un bar e, quando si ha bisogno di andare in bagno, si viene mandati in un altro bar, in un altro edificio, magari anche a un paio di minuti di distanza a piedi. Non importa dove sia il bagno, l’importante è non farsela addosso.




Con calma ci stiamo sempre più adattando allo stile di vita e alla cultura marocchina e giorno dopo giorno conquistiamo sempre più confidenza per poterci muovere con disinvoltura in questo mondo cosi diverso da quello a cui siamo abituati. Siamo davvero entusiasti di ciò che ci aspetta nelle prossime settimane. Giornate nella natura in mezzo al nulla, spot per dormire in campeggio libero e paesaggi completamente nuovi mentre ci avviciniamo al deserto e alle montagne dell’Atlante. Non perdetevi i prossimi aggiornamenti, presto vi racconteremo di più.



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1 Comment


manuela.pulejo
Jan 29

Continuate a raccontare le vostre esperienze di viaggio perché sono molto interessanti ed entusiasmanti.

Possono servire anche a coloro che vogliono intraprendere un percorso come il vostro!

Bravi! Complimenti!

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